Investimenti 2019: le lezioni del 2018 da non ignorare
Se in questo periodo provi a scrivere nella barra di ricerca di Google la parola “investimenti”, il motore di ricerca ti suggerirà subito “investimenti 2019”. Significa che in questo momento le persone cercano online soprattutto informazioni relative agli investimenti per l’anno corrente: tutti vogliono sapere quali sono i migliori investimenti, in cosa investire, dove investire nel 2019.
Nulla di strano, dirai tu. Nulla di strano, ti rispondo io. Ma aggiungo che questo dato è eloquente: ci fa capire che la maggior parte delle persone pensa sul breve periodo. È l’approccio corretto?
Voglio condurti alla risposta facendo assieme un viaggio nel 2018, un anno che ha molto da insegnarci, soprattutto in merito al giusto approccio agli investimenti. Perché come ha detto Benjamin Graham:
L’investimento intelligente è più una questione di approccio mentale che di tecnica.
Avanti, allora (o forse dovrei dire “indietro”?): facciamo due passi nel 2018.
Cosa è successo nel 2018
Il 2018 è stato un anno molto “particolare” a livello economico, politico e per i mercati finanziari, un anno difficile sotto molti punti di vista.
Partiamo dai dati: oltre il 90% delle asset class hanno concluso l’anno in negativo, in profondo rosso.
La maggior parte degli investitori – investitori che non hanno pianificato i propri investimenti – ha ottenuto risultati deludenti. Questo ha portato per la prima volta dal 2011 a un’uscita massiva dagli investimenti finanziari, un’uscita senza precedenti.
Facciamo parlare i numeri degli ultimi anni: in Italia, mentre nel 2016 gli investimenti in risparmio gestito sono stati di 56 miliardi e nel 2017 di 96 miliardi, nel 2018 gli investimenti totali sono stati di soli 7,3 miliardi e la liquidità sui conti pari a circa 1.400 miliardi!
Nemmeno con il fallimento Lehman Brothers del 2008 si era assistito a nulla di simile.
Cosa è successo?
La paura e il pessimismo
Gli investitori, come già accaduto in passato, hanno avuto paura e hanno commesso il solito errore: concentrarsi sulle variazioni di breve periodo. Un comportamento guidato dall’emotività che ha messo ancora una volta in discussione la crescita dell’economia globale.
Il pessimismo che è venuto a delinearsi nel 2018 (soprattutto a dicembre), e che ha generato le forti oscillazioni sui mercati finanziari, si è in realtà dimostrato eccessivo e si è ripristinato un contesto di maggior equilibrio e allineamento tra fondamentali economici e asset finanziari.
Dall’inizio del 2019, infatti, tutti i principali mercati hanno registrato performance importanti, delle quali però hanno potuto approfittare solo in pochi, ovvero chi si è sempre mosso, anche nel 2018, in base a una solida pianificazione, e non seguendo l’emotività.
E adesso cosa succederà?
Quali scenari si apriranno nei prossimi mesi? Porsi questa domanda è normale ma la verità è che nessuno può dirlo. In realtà, è del tutto inutile fare previsioni di questo tipo. Mi servo di una citazione di Warren Buffett, il value investor più celebre al mondo, che ho già riportato in un articolo dedicato ai piani di accumulo del capitale (che pure ti invito a leggere). Dice Buffet
t in un’intervista:
È un tragico errore comprare azioni basandosi su come si pensa andrà l’economia nel prossimo mese o anche nel prossimo anno.
Torniamo allora alla domanda che ci siamo fatti all’inizio dell’articolo: investire pensando al breve periodo è l’approccio giusto? La risposta, lo avrai capito, è: no.
Ma quali insegnamenti trarre da tutto questo?
Lezione numero 1: bisogna avere una visione d’insieme (e più punti di vista)
Negli investimenti, come nella vita, è fondamentale non concentrarsi solo su un singolo evento, perché di rischia solo di disperdere energie. Occorre valutare con razionalità il contesto, guardare sempre le cose da un altro punto di vista.
Come insegnava il professor Keating nel film “L’attimo fuggente”:
È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un’altra prospettiva. Anche se può sembrarvi sciocco o assurdo, ci dovete provare.
Guarda questi grafici che rappresentano rispettivamente l’andamento finanziario mondiale nel 2018, a inizio 2019 e dal 1988 al 2019.
Come vedi, se guardi ai mercati da varie prospettive, e non ti focalizzi solo su un determinato momento, hai tutta un’altra visione delle cose.
Lezione numero 2: la nostra reazione agli eventi conta più degli eventi stessi
Conosci la regola del 90/10? Questa regola dice che il 10% della nostra vita viene determinato da ciò che ci succede e il 90% da come reagiamo agli eventi. Io sono un seguace di questa regola perché sono convinto che siamo noi i responsabili della nostra vita, perché siamo noi ad avere il controllo sulle nostre emozioni in risposta a ciò che accade intorno a noi.
Questo vale nella vita di tutti i giorni ma anche nel mondo degli investimenti: qualsiasi evento si verifichi sul mercato, devi rimanere padrone delle tue emozioni, non lasciare che prendano il sopravvento.
C’è un unico modo per farlo: avere una strategia, pianificare. Se pianifichi, se hai sempre ben presenti quali sono i tuoi obiettivi, è molto più semplice tenere a bada l’emotività ed evitare di agire d’impulso.
In conclusione
Credimi: nessuno potrà dirti come saranno i prossimi giorni o i prossimi mesi, ma di certo il mondo andrà avanti e, se farai tuoi questi insegnamenti, potrai essere il vero protagonista della tua vita e del tuo futuro.