PIR o non PIR, questo è il dilemma! 7 cose da capire per sfruttare una grande opportunità
In queste settimane, su media, social network e quotidiani finanziari si parla spesso dei PIR, i Piani Individuali di Risparmio creati dallo Stato con la legge di Bilancio 2017. Probabilmente anche tu, come me, ti sarai fatto qualche domanda…
Ma cosa sono questi i PIR? Come funzionano? Perché sono stati introdotti? Perché lo Stato mi offre tutti questi vantaggi fiscali? E, soprattutto, perché dovrei sottoscriverlo?
In questo articolo ho stilato una lista di 7 punti in cui troverai informazioni, consigli e istruzioni sui PIR. Leggilo perché ti permetterà di conoscere meglio i PIR e capire se e come sfruttare una grande opportunità.
1) Perché sono stati creati i PIR?
I Piani Individuali di Risparmio sono stati creati, con la legge di Bilancio 2017, come forma di investimento a medio termine, capace di veicolare i risparmi verso le imprese italiane, in particolare verso le piccole e medie imprese, con l’obiettivo di sostenere l’economia nazionale.
2) Cosa sono i PIR?
Il PIR, l’abbiamo appena detto, è un investimento. Immaginalo come un “contenitore fiscale” all’interno del quale si può collocare qualsiasi tipo di strumento finanziario (azioni, obbligazioni, OICR, polizze assicurative, ecc.).
3) Quali sono i principali vantaggi fiscali per te ?
Sono essenzialmente due i grandi vantaggi fiscali che puoi trarre dai PIR:
- Usufruire dell’esenzione fiscale da tassazione dei redditi (redditi da capitale e redditi diversi) sugli investimenti fatti nei PIR. Cosa significa in parole povere? Che non pagherai le imposte del 26% sui guadagni.
- I soldi che entreranno nel tuo PIR, nel rispetto delle condizioni stabilite, saranno esenti dall’imposta di successione o donazione.
4) Quali sono le condizioni dell’investimento?
Come sempre, ci sono delle condizioni. Te le elenco qui di seguito:
- Tu, come persona fisica, puoi investire al massimo 30.000 euro in ciascun anno solare con limite di 150.000 per tutta la durata del suo investimento.
- Non è prevista una durata massima.
- Per godere dell’agevolazione fiscale devi detenere il PIR per almeno 5 anni.
- Puoi essere titolare di 1 solo prodotto PIR.
- Una condizione un po’ più tecnica: almeno il 70% del patrimonio del PIR deve essere investito in strumenti finanziari emessi da aziende italiane e europee purché abbiano stabile organizzazione in Italia. Di questo 70%, almeno il 30% deve essere investito in titoli di piccole e medie aziende italiane non presenti nell’indice di Borsa Ftse-Mib o in indici esteri equivalenti.
5) Il valore “sociale” dei PIR
I PIR, nella loro ottica “sociale”, rappresentano un’ottima soluzione d’investimento sia per i clienti che li sottoscriveranno per la diversificazione del portafoglio nel medio-lungo periodo, sia per le aziende, che godranno di un notevole apporto di liquidità, necessaria per la propria crescita e che potrà generare valore, sviluppo economico e occupazione.
6) Attenzione!
La scelta di sottoscrivere un PIR va fatta consapevolmente. Bisogna valutare i vantaggi principali che ti ho descritto e, soprattutto, la tua propensione al rischio, il tuo orizzonte temporale di riferimento, la diversificazione di portafoglio e il tipo di PIR (sì, hai capito bene, al tipo di PIR) che si va a sottoscrivere!
7) Attenzione attenzione!
Ti svelo un segreto. Come già scritto, il singolo cliente potrà sottoscrivere solo un PIR, con un solo intermediario, e per mantenere le agevolazioni fiscali dovrà mantenere l’investimento almeno 5 anni. Proprio per questo, le banche faranno la gara per proporre i PIR, nella logica del “chi prima arriva meglio alloggia!”.
E, infatti, se non è già accaduto, nelle prossime settimane probabilmente riceverai sollecitazioni di investimento nei PIR. E qui ti viene data un’altra grande opportunità: la libertà di scegliere il tuo interlocutore in base a come ti propone l’investimento. Ti presento due possibili casi.
Caso 1
Se la proposta ti viene fatta con l’obiettivo di diversificare il portafoglio, per sfruttare le agevolazioni fiscali, per investire nell’economia domestica e partecipare alla sua crescita, ti vengono illustrati pro e contro dell’investimento , durata, costi e tipologia di prodotto… Be’, puoi dormire sonni tranquilli.
Caso 2
Se invece la proposta è generica, ti viene presentata come la dritta, l’affare o il prodotto del momento, con spiegazioni (o non spiegazioni) generiche e/o promesse di rendimento… Be’, allora alza i tacchi!
Tiriamo le somme sui PIR
Da bravo consulente patrimoniale, sono abituato a tirare le somme. Per concludere, quindi, ti dico che i PIR rappresentano una reale opportunità d’investimento. L’importante è saper scegliere (dove sapere è la parola chiave), e spero che le informazioni e le istruzioni che ti ho dato in questo articolo ti siano utili per farlo consapevolmente.
Se hai domande, scrivimi pure nei commenti. Ah, prima di salutarti voglio lasciarti un piccolo regalo: un’infografica riassuntiva sui PIR. Puoi salvarla come promemoria e, se ti va, per condividerla sui social.